lunedì 29 aprile 2019


DAVID HUME 


La vita

Nato ad Edimburgo il 7 maggio 1711, la sua origine è legata alla piccola nobiltà terriera della città scozzese. Nella stessa università di Edimburgo intraprende studi di giurisprudenza, ma i suoi interessi principali sono da sempre diretti verso la filosofia e la letteratura. Decise di trasferirsi in Francia, a La Flèche, dove rimane tre anni (dal 1734 al 1737) allo scopo di proseguire i suoi studi filosofici. Durante la sua permanenza in Francia compone la sua prima e fondamentale opera, il "Trattato sulla natura umana", poi pubblicato tra il 1739 (i primi due libri) e il 1740 (il terzo). Frattanto il pensatore ritorna in Inghilterra dove si impegna a pubblicare nel 1742 la prima parte dei suoi "Saggi morali e politici", questi sì accolti in maniera favorevole dal pubblico e dalla cerchia degli intellettuali. Nel 1763 Hume diventa segretario del conte di Hartford, ambasciatore d'Inghilterra a Parigi e qui rimane fino al 1766, stringendo rapporti con i principali esponenti del "milieu" intellettuale della capitale francese. Tornato in Inghilterra ospita in casa sua Jean-Jacques Rousseau; il carattere ombroso del filosofo francese provoca la rottura fra i due. Dal 1769 in poi Hume, ormai ricco, conduce la vita tranquilla del benestante inglese: muore nella sua città natale il 25 agosto 1776.

Le opere
David Hume conduce l’empirismo a una conclusione scettica: fondandosi sull’esperienza, che ha dei limiti, la conoscenza non può essere certa ma solo probabile.
Opere principali:
  • Trattato sulla natura umana
  • Saggi morali e politici
Hume vede nelle percezioni l’unica base del nostro conoscere e inizia le sue ricerche sull’intelletto umano distinguendo tutte le percezioni della mente umana in due classi:
  • Le impressioni: sono le percezioni che penetrano con maggior forza e maggiore evidenza nella mente; sono tutte le sensazioni, passioni ed emozioni nell’atto in cui sono avvertite. Es.: dolore per un calore eccessivo;
  • Le idee o pensieri: sono le copie sbiadite delle impressioni, i riflessi secondari, le immagini illanguidite. Es.: immagine del calore eccessivo nella memoria.

Solo le impressioni costituiscono i dati originari del nostro conoscere. Ogni idea o pensiero deriva da una corrispondente impressione e non esistono idee o pensieri di cui non si sia avuta precedentemente l’impressione.
La capacità di stabilire relazioni tra idee è chiamata immaginazione; le relazioni tra idee non sono casuali ma avvengono in base al principio di associazione.
L’associazione è un legame spontaneo tra 2 idee, che si stabilisce indipendentemente dalla nostra volontà. 
Le associazioni però non si creano a caso ma seguono 3 criteri fondamentali:
  • La somiglianza: es. un ritratto conduce i nostri pensieri all’originale; un’immagine richiama immagini simili;
  • La contiguità nel tempo e nello spazio: es. il ricordo dell’appartamento di una casa porta a discorrere degli altri appartamenti della stessa casa; Quando penso al Duomo di Milano per associazione penso anche alla Rinascente perché è poco distante dal Duomo;
  • La causalità: es. una ferita fa pensare subito al dolore che ne deriva.


Critica del principio di causalità

Tutti i ragionamenti che riguardano realtà o fatti si fondano sulla relazione di causa ed effetto. Secondo Hume la relazione tra causa ed effetto può essere conosciuta soltanto per esperienza.
La connessione tra causa ed effetto è soggettiva e arbitraria e concerne sempre ciò che è accaduto, senza che sia possibile dedurne in modo necessario cosa dovrà accadere in futuro: la relazione di causa ed effetto, in altri termini, è una relazione che si pone tra due fatti già accaduti e constatati, ma nulla garantisce che questa relazione debba valere anche per il futuro, perché come si è detto, nelle questioni di fatto il contrario è sempre possibile e solo l’esperienza può dirci se è anche reale oppure no. 

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