lunedì 24 settembre 2018


L'ETA' MODERNA

Nel quattrocento si sviluppa il fenomeno dell'Umanesimo che ripropone di ridare vita a una cultura che colloca al centro dei propri interessi l'uomo, la sua dignità e libertà. Si diffonde rapidamente in Europa prendendo il nome di Rinascimento. Entrambi sono due grandi eventi che affermano la centralità dell' uomo nel cosmo. I pensatori di questa epoca ritengono che Dio abbia affidato all'uomo il dominio sulla Terra e su tutte le creature ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che egli si impadronisca dei segreti della natura attraverso lo studio dei suoi principi.


L'UMANESIMO E LO STUDIO DELLE "HUMANAE LITTERAE"

Il termine "Umanesimo" allude a due concetti: in primo luogo designa la centralità della riflessione dell'uomo, considerato signore incontrastato della propria vita; in secondo luogo indica il nuovo indirizzo degli studi che si orienta verso le humanitas litterae e non più verso la scienza divina. 


LA DIFFUSIONE DEL LATINO E LA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE

Grazie all'Umanesimo, la filologia diventa una scienza vera e propria, accurata e precisa ed è anche grazie ad essa che si diffonde rapidamente in Europa la lingua greca e latina. La lingua latina nella prima metà del XV secolo diventa la lingua ufficiale della nuova Europa. La diffusione del latino come lingua della comunicazione filosofica e letteraria fu un formidabile mezzo per la circolazione delle nuove idee umanistiche e scientifiche tra i dotti europei. Tale risultato fu reso possibile anche grazie alla stampa a caratteri mobili. La lingua latina poi cederà poi il posto alle lingue volgari.


IL RINASCIMENTO E IL DINAMISMO

Il termine "Rinascimento" indica quel complesso periodo in cui assiste a un profondo rinnovamento in tutti i campi, da quello artistico a quello religioso, da quello filosofico a quello scientifico. Si tratta di una fase in cui si manifesta una negativa considerazione per il Medioevo, priva di reale valore culturale. Per gli intellettuali di quel tempo, la lezione degli antichi deve servire da stimolo per una nuova sintesi filosofica, basata unicamente sulle risorse intellettuali e morali umane e sulla conoscenza scientifica. 
Nel concetto di Rinascimento emerge con maggior forza l'idea secondo cui la cultura classica si offre come stile di vita e raggiunge la società civile. Leonardo da Vinci mostra un interesse costante per il perfezionamento degli strumenti in grado di far risparmiare fatica all'uomo e migliorare le condizioni di vita civile e militare. Tramite il Rinascimento, in Germania nasce la Riforma Protestante.


LA RISCOPERTA DI PLATONE E ARISTOTELE

Con l'Umanesimo si verifica una vera e propria riscoperta di Platone e stessa cosa vale per gli studi aristotelici che anche esse subiscono una profonda rivisitazione. Nella disputa fra platonici e aristotelici si evidenzia la contrapposizione tra i due diversi orientamenti culturali: i platonici sono interessati soprattutto a una rinascita spirituale e religiosa mentre gli aristotelici trovano nei testi di Aristotele uno stimolo per l'approfondimento della ricerca razionale e naturalistica.


L'ACCADEMIA PLATONICA DI FIRENZE

L'accademia neoplatonica di Firenze fu un centro propulsore del neoplatonismo rinascimentale. Fondata a Firenze nel 1462 da Marsilio Ficino, per incarico di Cosimo de Medici, nella Villa Medicea di Careggi. Era un cenacolo di filosofi, letterati e artisti e voleva significare la riapertura dell'antica accademia ateniese di Platone. Fra gli esponenti principali dell'accademia neoplatonica oltre alla stesso Ficino ci furono Pico della Mirandola, Poliziano, Nicola Cusano, Leon Battista Alberti, Cristoforo Landino,nonché i più importanti esponenti della famiglia de Medici, quali Giuliano de Medici, e Lorenzo il Magnifico. A questa scuola parteciparono anche gli intellettuali bizantini dopo la presa di Costantinopoli del 1453, arruolati come insegnanti, la cui presenza permise l'uso diretto dei testi di Platone, pressoché sconosciuti nel Medioevo che vennero tradotti in latino. Il rinnovato interesse per i classici, e per Platone in particolar modo, caratterizza la scuola neoplatonica e ne indirizza l'interesse per la pedagogia che mira a formare i giovani nella sua completezza mediante lo sviluppo armonico di tutte le doti umane, sia fisiche che spirituali, facendo di ciascun individuo un essere unico come un'opera d'arte.

LE FASI DELLA FILOSOFIA MODERNA
  • Umanesimo e Rinascimento, periodi che costituiscono il momento aurorale dell modernità.
  • La rivoluzione scientifica e la nuova immagine dell'uomo e della natura.
  • L'Illuminismo e la fede nel progresso civile e morale dell'umanità.
  • L'idealismo tedesco, visto come estrema fase della modernità, esalta la fede nella ragione, nello spirito, nel progresso e nell'inevitabile esito di civilizzazione della storia. 

Il comune denominatore di questo importante periodo dell filosofia moderna è costituita dalla fiducia ottimistica nell'individuo, nelle sue capacità conoscitive e tecniche, e nel progresso civile e morale della storia.



TELESIO


La vita. Primogenito di sette figli, si allontanò ben presto dalla città natale, seguendo a Milano e a Roma lo zio Antonio, umanista e letterato. Nel 1527 risulta essere stato per due mesi prigioniero delle truppe che misero in atto il sacco di Roma. Passato poco dopo lo zio a insegnare a Venezia, si fermò all’univ. di Padova, dedicandosi principalmente a studi di matematica, ottica, medicina e filosofia. A Padova era allora dominante l’aristotelismo di tipo alessandrista, pur sopravvivendo qualche eco averroista. Dopo circa un decennio, lasciata Padova, si ritirò in solitudine in un convento benedettino, forse nella Grancia di Seminara, dove trascorse un lungo periodo di meditazione e ricerca. Più tardi  sposò a Cosenza Diana Sersale, vedova con due figli, ma dopo pochi anni essa morì, lasciandogli altri quattro figli suoi. Della sua opera fondamentale, il De rerum natura iuxta propria principia (La natura secondo i suoi principi), Telesio pubblicò a Roma  i primi due libri, che ristampò rielaborati a Napoli; l’opera completa, in nove libri, fu pubblicata a Napoli.

Il pensiero. L’opera di Telesio rappresenta uno dei momenti più significativi del naturalismo rinascimentale; il suo pensiero è fortemente caratterizzato da un acceso anti-aristotelismo e dall'aspirazione a costruire una sapienza tutta umana, capace di indagare la natura e scoprire «quanto il senso rivela e quanto è raggiungibile per somiglianza del sensibile». In opposizione alla dottrina aristotelica degli elementi e del moto, costruita su ragionamenti a suo parere arbitrari, Telesio rivendica l’importanza della sensibilità quale fonte primaria ed esclusiva di ogni conoscenza: di qui il programma di costruire una fisica, secondo quei principi, cioè, che operano all'interno stesso della natura. La natura infatti agisce in modo costante, «concordando sempre con sé stessa», producendo sempre gli stessi fenomeni; tale omogeneità della natura, fondata sul disegno razionale di Dio, è all'origine quindi della stessa possibilità della conoscenza umana di cogliere le forme del divenire naturale. E la natura si presenta come costituita da due principi, il caldo e il freddo, nature agenti, forze attive che ineriscono a un sostrato inerte, la materia. Tutti gli esseri naturali sono dunque costituiti da una stessa materia passiva e da due principi attivi che producono il nascere e il morire di tutte le cose. La realtà naturale è così dotata di movimento (il principio motore è interno, non esterno come il motore della fisica aristotelica) a causa del calore che tutto pervade come spiritus, e che ha la sua sede nei cieli e insieme secondo una morale che conduce a Dio.