FRANCESCO BACONE
La vita
Francesco Bacone è l'italianizzazione del nome di Francis Bacon. Il filosofo inglese nasce a Londra il 22 gennaio 1561. Inizia gli studi al Trinity College di Cambridge; prosegue poi al Gray's Inn di Londra l'approfondimento e la formazione in Legge e Giurisprudenza. Diviene un grande e forte sostenitore della rivoluzione scientifica, pur senza essere egli stesso uno scienziato.Vive alla corte inglese. Nei suoi scritti Bacone dimostra complesse metodologie scientifiche, tanto uniche da essere oggi indicate proprio come "metodo baconiano". E' di fatto il filosofo della rivoluzione industriale: la sua riflessione è incentrata nella ricerca di un metodo di conoscenza della natura che si possa definire scientifico, nel senso che vuole e può essere ripetibile; esso parte dall'osservazione della natura e, così come la scienza, è volto al controllo di essa per ricavarne applicazioni utili al genere umano, come erano quelle dell'età industriale. Bacone riprende le idee dei pensatori del '400 italiani - tra cui Leonardo da Vinci - e anticipa quelle di Galileo.
Il pensiero
Per Bacone la filosofia aristotelica è basata sulle anticipazioni della natura, a cui vanno sostituite delle interpretazioni della natura. Le anticipazioni della natura implicano che il filosofo “detti legge”, cioè che fissi le regole della natura in schemi precostituiti e arbitrare, mentre interpretare la natura significa ascoltarla e di conseguenza elaborare dei concetti propri di essa. Sarà dunque necessario un metodo per rifondare il sapere, consentendo quindi di elaborare una nuova interpretazione della natura. Questo metodo si suddivide in 2 aspetti:
– liberare la mente dalle false nozioni che dominano la conoscenza umana e che le impediscono di conoscere la verità della natura.
– Elaborazione di un nuovo metodo, di una serie di regole che consentono all’uomo di entrare in un rapporto più diretto e produttivo con la natura stessa.
Bacone formula la teoria degli idòla (deriva dal greco, teoria degli idoli). Per Bacone gli idòla sono dei concetti, delle nozioni, dei modi di vedere le cose, che noi diamo per scontati e che diventano degli impedimenti per conoscere la realtà vera. Li descrive come schermi opachi che si interpongono tra di noi e la realtà, e solo liberandoci completamente di essi, noi diventiamo capaci di conoscere veramente la realtà. La mente deve completamente pulita per aprirsi alla conoscenza di tutte le cose.
Per Bacone vi sono 4 tipi di idòla:
La tribù è vista come la specie umana. Questi sono gli idoli che l’uomo ha inscritto nella sua natura. Sono pregiudizi che appartengono all’uomo come tale. La mente umana ha la tendenza a rappresentare le cose secondo un certo ordine, e a volte stabilisce l’ordine anche dove non c’è. La mente umana tende ad essere influenzata dalle passioni e dagli affetti che incidono sul nostro modo di vedere le cose (per esempio, i ricordi positivi si ricordano di più, i ricordi negativi si ricordano di meno).
- idoli della spelonca (grotta):
Sono legati ai singoli individui. Questi sono i pregiudizi che ciascuno ricava dalle esperienze, dalle abitudini, dall’educazione ricevuta, e sono quindi personali. Essi riguardano il piccolo mondo che ciascuno ha dentro di sé.
- idoli del foro o del mercato:
Riguardano il linguaggio. Questi idoli dipendono dal contatto reciproco tra gli uomini. Sono il risultato di certe condizioni e si manifestano nel linguaggio. Il legame tra pensiero e linguaggio è molto forte. La cattiva astrazione è il dare a una parola vari significati, e di conseguenza è inevitabile cadere nell’equivoco.
Sono le teorie filosofiche, che non sono altro che delle finzioni, come le rappresentazioni teatrali. Esse tentano di dare delle spiegazioni alla realtà, ma illudono suggerendo qualcosa che in realtà non è.
2) Lo scopo di questo metodo è la conoscenza delle forme.
La filosofia della natura di Bacone è qualitativa, egli raccoglie l’eredità aristotelica, rinascimentale e magica-ermetica. Forma come struttura ed essenza costitutiva di ogni fenomeno (significato statico). La scienza è sapere di forme. Le forme costituiscono l’alfabeto della natura e conoscendole la si può trasformare, infatti se conosco, posso intervenire. Si arriva a conoscere le forme attraverso l’osservazione dei fenomeni, questo è un metodo induttivo che risale dal particolare all’universale.
Bacone invece utilizza il metodo di induzione per eliminazione, eliminando le ipotesi che l’esperienza diretta smentisce, individuando così la vera causa di un certo fenomeno. Il punto di partenza sarà dato dall'osservazione qualitativa, e in seguito a questa si dovranno raccogliere dei dati in modo minuzioso in tavole o tabelle (di 3 tipi):
– tavola di presenza: vi verranno classificati tutti i casi in cui la natura o cosa, di cui si ricerca la forma, è presente. Se la natura di cui vogliamo conoscere la forma è il calore, nella tavola di presenza si segnaleranno tutti i casi in cui si percepisce calore.
– tavola di deviazione: vengono registrati i casi in cui si nota l’assenza della cosa o natura di cui si cerca la forma, per evitare un elenco infinito si segnalano solo i casi affini a quelli in cui invece si è segnalata la presenza della natura in questione. Con riferimento al calore, se ne registrerà l’assenza nei raggi lunari che hanno una certa affinità con quelli solari, che invece apportano calore.
– tavola dei gradi: qui vengono registrati tutti i casi in cui la natura in questione è presente in gradi differenziati, per esempio alcune sostanze hanno predisposizione al calore maggiore di altre.
Sulla base del confronto si formula una prima ipotesi, che si verifica sperimentalmente. Questo processo permette di escludere ciò che è sbagliato. Alla fine di questa ricerca ci si trova di fronte all'istanza cruciale. L’esperimento cruciale ha senso se ci sono almeno 2 ipotesi. Ordinato il materiale osservativo nelle tavole, può avere inizio l’induzione vera e propria, che permette di individuare che cosa sia presente quando la natura in questione è presente, che cosa sia sempre assente quando la natura in questione è invece assente e infine che cosa cresce o decresce in tutti i casi in cui essa cresce o decresce.